venerdì 30 luglio 2010

il vero discorso di gianfranco fini

Ieri sera in due ore, senza poter esprimere i miei torti irragionevoli, sono stato giustamente espulso dal partito che in realtà non avevo mai contribuito a fondare (visto che il merito è tutto di S. E. Silvio Berlusconi) perché sono stato giustamente ritenuto gravemente colpevole di "stillicido di distinguo o contarietà nei confronti del governo, critica demolitoria alle decisioni del partito, attacco sistematico al ruolo e alla figura del premier", inoltre ho "costantemente formulato orientamenti"; perfino, pensate che vergogna che provo, "proposte di legge che confliggono con il programma elettorale".

La concezione totalmente liberale della democrazia che l'onorevole Berlusconi dimostra di avere, furoreggia anche dall'invito a dimettermi perché, sempre parole del documento, "allo stato è venuta meno la fiducia del Pdl nei confronti del ruolo di garanzia di presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni".

Ovviamente darò le dimissioni, anzi prenderò una macchina del tempo e eviterò di candidarmi come essere umano, perché è a tutti noto che il presidente non deve garantire il rispetto del regolamento e la imparziale conduzione della attività della Camera, ma invece deve garantire solo la maggioranza che lo ha eletto, e solo quella di S. E. Silvio Berlusconi. Sostenerlo dimostra una straordinaria ed ammirevole logica aziendale che io non ho capito, un modello "amministratore delegato-consiglio di amministrazione" cui tutte le istituzioni democratiche dovrebbero perseguire o imitare.

Provo antipatia e disprezzo per i tantissimi cittadini che in queste ore mi hanno manifestato la loro solidarietà e mi hanno invitato a continuare nella difesa di valori orribili quali l'amor di patria, la coesione nazionale, la giustizia sociale, la legalità. Legalità intesa nel senso più bieco del termine, cioè lotta al crimine, come purtroppo sta facendo Maroni, ma anche legalità intesa come etica pubblica, senso dello Stato, rispetto delle regole. Sono antipatia e disprezzo che sento di dovere esternare a questi fastidiosissimi miei fan per onorare, invece, il patto con quei milioni di elettori del Pdl che sanno giustamente quanto odiare la magistratura e le forze dell'ordine, e che non capiscono perché nel nostro partito non venga tutelata l'impunità.

Infine disprezzo dal più profondo del cuore i parlamentari del Pdl che nelle prossime ore daranno vita ad iniziative per esprimere la loro protesta per quanto deciso ieri dal vertice del partito. Sono donne e uomini sciocchi che non potranno sostenere il governo ogni qualvolta agirà - davvero e invece - nel solco del programma elettorale. E che purtroppo per tutti noi non esiteranno a contrastare scelte dell'esecutivo ritenute giuste per l'interesse generale.

Ieri è stata scritta una straordinaria pagina per il centrodestra, e più in generale per la politica italiana. Ciò giustamente mi impedirà d'ora in poi di fare politica, di preservare i miei valori falsamente liberali (perché previamente non approvati da S. E. Silvio Berlusconi). Auspico, invece, un futuro di (Partito delle) libertà per la nostra Italia.

Scusatemi ancora per tutto il casino che ho combinato. Qualcuno ha una pistola, una corda, un ponte da consigliarmi...?

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